Prada ha ufficializzato l’acquisizione di Versace per 1,25 miliardi di euro, riportando così uno dei marchi simbolo della moda italiana sotto il controllo di un gruppo nazionale. L’accordo, siglato con Capri Holdings — che aveva acquistato Versace nel 2018 per 1,85 miliardi di euro — prevede un pagamento in contanti e un closing previsto per la seconda metà del 2025.
L’operazione, finanziata attraverso un prestito da 1,5 miliardi concesso da BNP Paribas e Intesa Sanpaolo, rappresenta un passaggio strategico per Prada, che rafforza la propria posizione nel panorama globale del lusso in un momento di incertezza per il settore, messo alla prova anche dai dazi introdotti da Donald Trump.
Il ritorno di Versace in mani italiane ha trovato il plauso delle istituzioni, come dichiarato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che ha sottolineato l’importanza del segnale dato al mercato e la centralità dell’Italia nel mondo della moda.
Nuova fase per versace: il rilancio firmato prada tra continuità e innovazione
Con questa acquisizione, Prada si prepara a scrivere un nuovo capitolo nella storia di Versace, puntando su un progetto di rilancio basato sulla valorizzazione del brand e sulla crescita dei ricavi più che su tagli ai costi.
Il presidente e amministratore esecutivo di Prada, Patrizio Bertelli, ha ribadito l’intenzione di rispettare l’eredità creativa e culturale di Versace, integrando il marchio nella piattaforma industriale e retail del gruppo. Donatella Versace lascia la direzione creativa, assumendo il ruolo di chief brand ambassador, mentre al timone creativo del brand viene confermato Dario Vitale, ex designer di Miu Miu, con l’obiettivo di replicare il percorso di successo già intrapreso dal marchio giovane di Prada.
L’attuale CEO di Versace, Emmanuel Gintzburger, resterà alla guida operativa in questa fase iniziale, garantendo continuità. Per Prada, l’operazione rappresenta un investimento a lungo termine che richiederà disciplina, pazienza e capacità di esecuzione, ma offre un potenziale enorme per rafforzare il posizionamento competitivo nel lusso globale.
Nonostante la forza delle multinazionali francesi come LVMH e Kering, il ritorno di Versace sotto il controllo italiano rappresenta un segnale forte di vitalità e ambizione per il made in Italy.