E’ la diversità a generare l’atto creativo. Diversità da ogni idea corrente, dalle convenzioni, da quello che appare ovvio e ripetuto. Diversità che apre spazi improvvisi e percorsi inediti nella propria coerenza. Così Giorgio Armani il purista, Giorgio Armani il rigoroso che durante le prove di un abito toglie, toglie e ancora toglie per arrivare alla purezza formale, Giorgio Armani il minimalista, rivela con questa mostra di abiti e accessori dal 1985 a oggi una dimensione estetica fantastica, una visione stravagante che sembra mutare l’essenza stessa delle cose.
Magici scarabei, coleotteri lucenti, pesci iridati, granchi, farfalle, delfini, uccelli dal becco orgoglioso compongono un particolarissimo zoo, tramutandosi in spille, fibbie che agganciano le pochette e chiudono le collane, decori per le borse. Le lavorazioni di materiali pregiati sono al centro della serie di collier dalla natura tessile e dall’impatto fastoso, risultato di sorprendenti accostamenti con il velluto, la seta, il tulle che ricopre le pietre e ne rende misteriosa la consistenza.
E mentre le pietre mostrano riflessi vagamente oscurati che paiono accentuarne la durezza, rivelando tutta la loro matericità, l’impiego dei tessuti ricorda l’origine del mondo di Armani. Nella mostra sono esposti infatti anche abiti delle collezioni Giorgio Armani e Giorgio Armani Privé: 51 raffinate creazioni che con la loro suggestiva bellezza rimandano alle atmosfere in cui sono stati creati.
Ecco dunque in un trionfo di colori e fantasie i lunghi abiti da sera fittamente ricamati a motivi floreali dalla vaga aria gitana, accanto ai completi luminosi in cui spiccano le grafiche decise delle giacche. Filo conduttore l’eccentricità sofisticata che si ritrova nell’abito di velluto nero acceso da folgoranti rose rosse o nella serie di capi dalla costruzione perfetta, capaci di ironizzare sulle proporzioni attirando lo sguardo come un close-up fotografico sulle spalle dal taglio geometrico e quasi futurista.
Punto di fusione tra arte, moda e design, sono infine le suggestioni surrealiste che nel 2006 si ritrovano nelle collane e nei bijoux trattenuti da un bizzarro gioco di mani colorate. Perché quello che diventa tendenza, spesso comincia la sua strada nelle collezioni di Giorgio Armani.