A quanto pare la crisi generalizzata che sta flagellando un po' tutti i settori economici, non può nulla contro la moda Made in Italy.
Dal rapporto Pambianco, infatti, emerge fatturato in controtendenza rispetto a molti altri settori, con un valore complessivo di 14.183 milioni di euro, che vede un aumento dell’11,1% rispetto al 2010, nei primi 9 mesi del 2011.
Basta leggere i numeri per credere: Bottega Veneta (+31,7%), Ferragamo (+27,6%), Prada (+25%), Gucci (+19,7%), sono le quattro aziende italiane con il più grande segno positivo, a cui fanno compagnia altri 12 grandi gruppi della moda, sempre rigorosamente Made in Italy, che hanno visto i propri guadagni in aumento durante l'anno corrente.
Le cause? Secondo lo studio di Pambianco, la controtendenza della moda italiana è dovuta a diversi fattori come: la dimensione che consente di ottenere cospicue sinergie in tutte le aree aziendali (prodotto, produzione, distribuzione, comunicazione), ma anche la presenta all’interno dei vari gruppi quotati di marchi di grande prestigio che hanno trovato spazi di crescita e redditività nei paesi emergenti.
E sono proprio i paesi emergenti che fanno la fortuna dei brand Made in Italy, con un tasso di crescita stimato, pari al +7,4%, contro l'1,6% dei paesi Ocse.
Lo studio ha poi analizzato anche un campione composto da 18 aziende estere, che confermano la tendenza positiva per la moda, con fatturati in aumento dell’11,3%.
Tra i gruppi più fortunati in borsa troviamo: Pvh (Calvin Klein e Tommy Hilfiger) con 34,6%, Fossil (+30,6%) e Tiffany (+23,8%).