Si muove leggera la nuova donna Krizia, attenta al senso della misura e ad addolcire ogni eventuale durezza, a non travalicare il senso della misura. Naturalezza, grazia, riserbo sono le nuove parole d'ordine, il filtro attraverso il quale vengono rivisitati i classici motivi conduttori della griffe. Fra questi, uno dei primi ad essere riportato a nuova vita è l'inimitabile giacca Krizia, sottratta al guardaroba maschile: ora rinasce ancora più decostruita, alleggerita anche attraverso l'alternarsi di pieni e vuoti, di zone opache e altre diafane, arrivando anche a perdere le maniche, ad assottigliarsi e allungarsi sino a diventare abito.
Attenzione però: le zone diafane non sono l'eredità delle vecchie trasparenze sexy, sono anzi sempre pudiche, velate, rappresentano un dettaglio strutturale, destinato più che altro a rendere leggibile la composizione. A una linea asciutta, purista, geometricamente riferibile al rettangolo, si alterna quella più dolce e arrotondata; nel concerto di dissonanze da sempre caro alla moda Krizia, all'androgino si contrappone la quintessenza della femminilità. Ecco allora il riferimento a una ritrovata linea arcuata, ma con nuove proporzioni.. Irrinunciabile, fra tutti i capi di questo gruppo, il blouson rigonfio in tela di lino grezza a spicchi sottolineati da nervature di pelle.
E poiché la stagione invita al viaggio e alla vacanza, e per una donna Krizia tradizionalmente grande viaggiatrice, ecco anche un immagine di sahariana (ma destinata solo a safari molto idealizzati e di segno metropolitano), raddolcita da maniche d'organza e pronta a trasformarsi nella più rilassata delle robe-manteaux. Fare davvero sport è troppo accaldante e faticoso per questa donna racchiusa in una sua elegante sfera di equilibrato riserbo. Niente sauvageries di sapore decisamente afro, dunque, soltanto un sofisticato souvenir d'Afrique, anche nelle incrostazioni di scaglie di coccodrillo (citazione di un capo storico, ma in versione più tranquilla, opacizzata) che impreziosiscono sia il bomber, sia altri capi. Sempre nel mood coloniale ecco poi il completo di seta stampata mimetica e le citazioni animalier.
Un ricamo di pastiglie ovali bianconere così lievi che sembrano piume; e pantere che si affacciano da uno strappo dell'abito di maglia, ma vengono subito velate; e, sempre nella maglia, puma e pitoni e coccodrilli; poi invece tucani ricamati (così preziosi da sembrare bizantini) persino negli shorts da sera. Ancora dal DNA della moda Krizia viene ripreso e attualizzato anche il plissé, in brevi tuniche leggere. Altre tuniche sono di camoscio color caffè appena tostato, altre ancora in pelle dorata, ma con maniche e carré diafani. La linea è sempre molto morbida e scivolata. Sottili trasparenze alleggeriscono le rigature dei golf, come gli sfondi-piega delle gonne, o ne velano gli spacchi profondi.
Le lunghezze, ad eccezione di qualche miniabito, sono quasi sempre sotto il ginocchio. I colori vanno dai naturali (avorio, sabbia, écru) ai bruciati (terra, caffé, cacao) a un blu Tuareg, all'acquamarina, al bianconero, al bianco, al nero assoluto, sfumato dalle trasparenze. I materiali, cotoni naturali, tele di lino, cady, crêpe, sete e satin, organze e reti, tulle; camoscio e pelle. Incrostazioni e applicazioni e ricami per abiti-gioiello. Nella maglieria, fettuccia di tulle, cordoncino di seta écru per cardigan rilassati e maglioni anche stampati.